
Uno degli esercizi essenziali nella Mindful Eating è quello di utilizzare tutti i 5 sensi quando si mangia: troppo spesso mangiamo in modo distratto, a mala pena facciamo caso all’aspetto del cibo per controllare che tutto rientri negli standard. Solo in rare occasioni, ad esempio quando assaggiamo un piatto nuovo, prestiamo un po’ più attenzione ai sapori o agli odori.
Ma immaginiamo di trasformare TUTTI i nostri pasti in ESPERIENZE GASTRONOMICHE!
Non è necessario diventare chef stellati o preparare pietanze gourmet… Quello che intendo è: immaginiamo di porci nei confronti dei nostri pasti quotidiani come si pone un sommelier quando assaggia un vino di prestigio.
Il sommelier, infatti, mette in atto una certosina ANALISI SENSORIALE del vino che si appresta a gustare: ne osserva con attenzione colore e riflessi (VISTA), lo annusa per percepirne aroma e fragranza (OLFATTO), lo pasteggia per coglierne ogni sfumatura (GUSTO).
Quando si tratta di un cibo solido, possiamo utilizzare anche il TATTO, per esplorarne, con le dita e le labbra, la consistenza, la texture e la temperatura, e l’UDITO per apprezzarne la croccantezza o altri dettagli non del tutto irrilevanti (pensate al “cigolio” della tuma siciliana…!).
Questa “analisi sensoriale” possiamo farla con tutti gli alimenti quotidiani, persino i più impensabili: immaginate ad esempio di fare l’analisi di un cavolfiore! O di una noce, o di un’arancia…!
Inoltre il sommelier è capace di ricostruire la STORIA del vino che assaggia: la regione in cui è cresciuta l’uva, il tipo di terreno, i passaggi della vinificazione, il nome della cantina e quello dell’enoteca che gli ha fornito la bottiglia.
Lo stesso possiamo fare noi ogni giorno quando ci sediamo a tavola: mentre gustiamo il cibo che ci nutre e ci fornisce energia, VISUALIZZIAMO LA SUA STORIA e RENDIAMO GRAZIE a tutte le persone che hanno permesso a quel cibo di arrivare sulla nostra tavola: il contadino che l’ha coltivato o l’animale che si è sacrificato, chi ha lavorato il prodotto, chi lo ha trasportato e chi ce lo ha venduto. Ringraziamo anche chi lo ha cucinato e il nostro corpo che è capace di trasformarlo in preziose molecole vitali.
…Buona degustazione!