Ma lo yogurt… è un probiotico?

Photo by Myriams Fotos

Sento spesso affermare da amici, conoscenti e persino professionisti del settore che mangiare lo yogurt equivale ad “assumere fermenti lattici”, come se lo yogurt fosse a tutti gli effetti un alimento probiotico.

Bene, forse è il momento di fare chiarezza.

Innanzitutto, “fermenti lattici” e “probiotici” non sono sinonimi!

“Fermenti lattici” sono tutti quei batteri che si nutrono di lattosio, lo zucchero presente nel latte animale. La parola “probiotico” (dal greco pro bios, “a favore della vita”) si è diffusa a partire dagli anni ’60 e si riferisce a tutti i prodotti alimentari o farmaceutici che contengono microrganismi (sia batteri, che lieviti) che abbiano un’azione benefica sul microbiota.

Insomma: non tutti i batteri lattici sono probiotici e non tutti i probiotici sono batteri lattici!

Ma andiamo più a fondo.

Quali sono i 4 requisiti di un probiotico?

Perché un prodotto (cibo, bevanda o integratore) possa definirsi probiotico, i suoi microrganismi devono possedere i seguenti requisiti:

1- SICUREZZA = non devono essere invasivi, patogeni o tossici, quindi devono essere perfettamente tollerabili dall’uomo

2 – VITALITÀ = devono godere di ottima salute e preservarsi vivi e vegeti durante tutto il periodo di lavorazione, immagazzinamento e trasporto

3 – RESISTENZA = assumendo una dose minime di almeno 1 miliardo di “batteri buoni”, una parte di questi deve riuscire a sopravvivere all’ambiente acido dello stomaco e all’aggressione da parte di enzimi digestivi, sali biliari, succhi gastrici e pancreatici. Una volta superati queste dure prove, questi esseri minuscoli devono riuscire a trovare un posticino libero nel lume intestinale, dove insediarsi e moltiplicarsi, vincendo la competizione con le specie microbiche residenti

4 – EFFICACIA = devono essere capaci di apportare benefici al microbiota e QUINDI alla salute dell’uomo in generale

Parliamo adesso dello yogurt.

Lo yogurt è un alimento estremamente versatile, ideale come colazione, spuntino o dessert, ma anche come ingrediente di salse e intingoli.

L’importante è scegliere uno yogurt di buona qualità, rigorosamente intero e bianco, dal momento che quello alla frutta contiene tanti zuccheri aggiunti! Se volete una nota dolce, potete guarnirlo con frutta fresca, cereali, noci tritate, uva passa, e se proprio non potete resistere, un cucchiaino di miele.

Photo by Javier Disabato

Si tratta di un alimento dalle notevoli virtù!

Prima tra tutte: ci permette di godere di tutti i benefici del latte, sbarazzandoci del lattosio, che in molti adulti provoca cattiva digestione o intolleranza. Lo yogurt, infatti, non è altro che latte fermentato, per cui il lattosio risulta “pre-digerito” e scisso nelle sue componenti elementari: glucosio e galattosio.

Allo stesso tempo, sono ancora presenti tutte le altre sostanze nutritive del latte: proteine, grassi e molti minerali importanti, come calcio, fosforo e magnesio, che in seguito ai processi di fermentazione diventano anche più facilmente assimilabili.

Inoltre, la trasformazione del lattosio genera acido lattico, una sostanza di grande beneficio per l’intestino, poiché in grado di inibire i processi putrefattivi.

I due ceppi batterici utilizzati per la produzione dello yogurt (Lactobacillus delbrueckii subsp. bulgaricus e Streptococcus thermophilus) rispettano certamente i primi due requisiti dei probiotici, sempre a condizione che venga preservata la catena del freddo, dal luogo di produzione fino al nostro frigorifero.

Per quanto riguarda però il terzo requisito, i pareri sono molto discordanti.

Anche se il classico vasetto di yogurt da 125ml contiene per legge almeno 1 miliardo e 250 milioni di microrganismi vivi, il loro più grande limite è quello di appartenere a due ceppi batterici che non superano brillantemente i test di resistenza gastrointestinale. Come dimostrano numerosi studi, la capacità di sopravvivenza di queste 2 specie all’interno del nostro organismo è molto ridotta: in particolare, gli streptococchi risultano molto vulnerabili all’acidità dello stomaco, mentre i lattobacilli hanno una moderata capacità di adesione alla mucosa intestinale e vengono facilmente espulsi dall’organismo.

Tirando le somme, lo yogurt non può essere considerato un vero probiotico, ma semplicemente un alimento salutare da consumare regolarmente.

Esistono “yogurt probiotici”?

Il discorso cambia se parliamo dei cosiddetti “YOGURT PROBIOTICI”. In questo caso, oltre alle due specie tradizionali, sono stati aggiunti altri ceppi di microrganismi benefici (es: Bifidobacterium bifidus, B. lactis, Lactobacillus casei, L. acidophilus, etc…), appositamente selezionati in laboratorio e particolarmente resistenti al passaggio nello stomaco, capaci quindi di apportare reali benefici al nostro microbiota: migliorano la digestione, regolarizzano il transito intestinale, rinforzano le difese immunitarie, riducono gonfiori e senso di spossatezza.

Tra i più noti in commercio possiamo citare ACTIVIA e ACTIMEL della Danone, LC1 della Nestlé, oppure il famoso YAKULT.

Tuttavia, se vogliamo mirare ad uno stile di vita sano, ma anche RISPETTOSO DELL’AMBIENTE, cerchiamo di limitare l’acquisto di prodotti mono-porzione in plastica come il classico vasetto di yogurt!

Ancora una volta, se volete diventare allevatori di microrganismi probiotici e prendervi cura del vostro microbiota intestinale, procuratevi piuttosto una piccola coltura casalinga di kefir o di kombucha… contribuirete così ad avere un INTESTINO FELICE e un MONDO FELICE!

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