Bambini… a tavola!

Photo by Hannah Tasker

Tutti i bambini mostrano, sin dalla nascita, una naturale propensione per il sapore dolce e repulsione per l’amaro. Si tratta di una strategia biologica per convogliare il desiderio di cibo inizialmente verso il latte materno e poi verso alimenti altamente energetici, tenendo il bambino alla larga da sostanze potenzialmente tossiche.

Con lo svezzamento, i bambini scoprono la vastità del mondo del cibo e a partire dai 12 mesi circa cominciano a manifestare chiaramente gusti e preferenze personali. Da questo momento in avanti, i pasti diventano per il bambino un’ottima palestra per l’affermazione della propria personalità, attraverso l’espressione di ciò che gli piace e lo attira e ciò che invece non gradisce.

Ma le ragioni che stanno dietro ai “MI PIACE” e “NON MI PIACE” dei bambini non derivano da considerazioni razionali e oggettive sulle qualità degli alimenti, bensì sono il risultato di una complessa interazione di fattori, tra cui:

GIOCHIAMO CON IL CIBO

I primi anni di vita del bambino sono cruciali nella costruzione di un buon rapporto con il cibo. A questa età, infatti, è facile che si formino dei “pregiudizi” riguardo determinate classi di alimenti (intere famiglie di cibi o di colori) che possono trascinarsi immutati per anni, limitando fortemente la varietà dell’alimentazione.

Per contrastare questa tendenza, è importante proporre ai bambini alimenti variegati, incoraggiarli ad assaggiare ogni cibo nuovo che incontrano, e in caso di reazione negativa, ripetere l’esperienza a distanza di qualche tempo.

Ma è ancora più importante dare la possibilità al bambino di fare conoscenza “diretta” dei cibi, utilizzando tutti i 5 sensi: interessanti studi dimostrano come i bambini che hanno la possibilità di “giocare” con gli alimenti utilizzando la vista, l’udito, l’olfatto, e il tatto, si dimostrano poi molto disponibili anche all’assaggio e all’apprezzamento di quegli stessi alimenti. In particolare, la possibilità di manipolare il cibo con le proprie mani si è dimostrata una strategia vincente al fine di contrastare la neofobia e stimolare nei bambini la curiosità e il piacere della scoperta.

C’è una spiegazione a tutto questo.

ANTICIPAZIONE DEL FLAVOUR

Photo by Joshua Coleman

Chi si occupa di degustazioni avrà già sentito parlare di “anticipazione del flavour”: il colore e l’odore dei cibi costituiscono importanti informazioni per il cervello, predisponendoci o meno ad apprezzare quel determinato cibo, prima ancora di averlo assaggiato.
Lo stesso processo mentale accade nel bambino quando si trova davanti un cibo nuovo, con la differenza che, per il bambino, l’aspetto esteriore rappresenta spesso l’unica fonte di informazione su un oggetto misterioso che l’adulto vuole convincerlo a mangiare.

L’obiettivo che dobbiamo porci quando offriamo un alimento nuovo a un bambino è allora quello di allargare il più possibile il suo ventaglio di informazioni. I bambini devono avere la possibilità di conoscere il cibo non solo trasformato e disposto sul piatto, ma anche nelle fasi precedenti: come si presenta in natura, il suo colore e la sua consistenza da crudo e da cotto, ma anche le fasi della sua preparazione: coinvolgere i bambini nella preparazione dei pasti è certamente una delle migliori pratiche per aiutarli ad apprezzare il cibo e la cucina.

Può essere molto stimolante e divertente proporre al bambino delle attività che coinvolgano tutti i 5 sensi:

>>> VISTA: presentate al bambino le diverse varietà dello stesso cibo (es. i diversi tipi di zucca o di pomodoro), dalle forme e dimensioni differenti. Sarebbe ideale mostrare al bambino la pianta in natura e scoprirne insieme le caratteristiche, ma potrebbe essere utile anche un libro illustrato. Potete anche chiedere al bambino di disegnare ogni giorno un nuovo alimento e magari collezionare in cucina i diversi disegni colorati. Alcuni cibi (es. la buccia dell’uva, la cipolla rossa, gli spinaci) contengono dei coloranti naturali e possono essere utilizzati per creare dei piccoli capolavori!

>>> TATTO: Date l’opportunità ai bimbi, soprattutto quelli più piccoli, di manipolare il cibo, di “smontarlo”, osservarne la struttura e gli elementi che lo compongono, schiacciarlo, tagliarlo a fettine o a cubetti… Sgusciare le fave fresche, impastare delle polpette, sbattere un uovo, sono tutte operazioni affascinanti e coinvolgenti per il bambino.

>>> OLFATTO: un gioco divertente potrebbe essere quello di inserire diversi cibi in una scatola e provare a riconoscerli utilizzando solo il proprio naso…!

>>> UDITO: per fare amicizia col cibo possiamo usare anche storielle divertenti, canzoncine e filastrocche. I bimbi più piccoli sono naturalmente attratti dal ritmo e dalla musica. Alcuni cibi potrebbero trasformarsi addirittura in veri strumenti musicali (es. gusci di noci, zucche svuotate, barattoli di legumi)…!

>>> GUSTO: se l’obiettivo è che i nostri bambini siano aperti ad una alimentazione ricca e variegata, il gioco più bello che possiamo fare sarà quello di cucinare insieme, scegliendo delle ricette semplici, dolci o salate, a partire dagli ingredienti allo stato naturale.

Avendo la possibilità di manipolare e trasformare il cibo con le proprie mani, i vostri bambini si sentiranno dei piccoli alchimisti…!

Classificazione: 5 su 5.

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