Quello che la bilancia non dice

Photo by Bill Branson

Quando si dice “DIETA”, la prima parola che in molti pensano è “PESO“, e di conseguenza: “BILANCIA“. Sono in molti infatti ad avere un pensiero costante per il proprio peso, ma anche per il peso del cibo che mettono nel piatto. E così scatta la “mania della bilancia”

In realtà, sia parlando del peso corporeo, che di quello del cibo che ingeriamo, non conta solo la QUANTITA’, ma soprattutto la QUALITA’! Il peso, infatti, è un dato molto limitato: un parametro “grezzo” da arricchire con tante altre informazioni essenziali, per comprenderne il vero significato.

Ad esempio, riferendosi al peso corporeo, quando la bilancia pesapersone indica una perdita di peso, questo potrebbe essere il segnale di 5 situazioni molto diverse tra loro:

=> se si è perso muscolo, parliamo di DEPERIMENTO

=> se si è persa massa ossea, parliamo di DEMINERALIZZAZIONE

=> se si è persa acqua, parliamo di DISIDRATAZIONE

=> se si è perso grasso essenziale, parliamo di EMACIAZIONE

=> solo se si è perso grasso di deposito, possiamo parlare di vero DIMAGRIMENTO!

La bilancia ci ha solo riferito un numero, ma non ci ha detto a quale componente del corpo si riferisce. Come fare allora a distinguere le diverse componenti del nostro corpo?

L’INDICE DI MASSA CORPOREA E I SUOI LIMITI

Per prima cosa, il peso deve sempre essere messo in relazione con l’altezza, usando la formula kg/m2 , che ci permette di ottenere l’ INDICE DI MASSA CORPOREA (BMI).

In linea di massima, con un BMI superiore a 25 si è considerati sovrappeso, e oltre il 30 si entra nella fascia dell’obesità.

Ma pensate ad un giovane atleta, pieno di muscoli tanto voluminosi da incidere parecchio sull’ago della bilancia… Se ci basassimo esclusivamente sul suo BMI, quest’uomo risulterebbe sovrappeso, anche se il suo “eccesso di peso” non è dovuto a grasso, bensì a muscolo.

Questo è solo un esempio degli errori grossolani in cui si incorre basandosi esclusivamente su peso e altezza.

L’indice di massa corporea, infatti:
>>> non distingue tra massa grassa e massa magra
>>> applica gli stessi parametri all’intera popolazione, distinguendo solo tra uomo e donna, ma senza tener conto dell’età o dell’etnia
>>> in soggetti apparentemente normopeso non permette di rilevare la presenza di grasso viscerale (depositato sugli organi interni) e il rischio di eventi cardiovascolari (infarto) che ne consegue.

PLICHE E CIRCONFERENZE

Uno strumento di valutazione della massa grassa è la PLICOMETRIA, che tramite l’uso di uno strumento manuale, consente ad un operatore esperto di stimare la presenza di grasso sottocutaneo. Ma anche in questo caso la presenza di grasso viscerale viene del tutto trascurata, ragion per cui la plicometria, come unico mezzo di valutazione, è sconsigliata per soggetti sovrappeso over 40, in cui la percentuale di grasso viscerale non è affatto trascurabile.

Un parametro molto più interessante per evidenziare la presenza di grasso viscerale è la CIRCONFERENZA VITA, che costituisce un indicatore di rischio indipendentemente dal BMI, in quanto consente di stimare proprio la presenza di grasso viscerale.
L’esercizio fisico regolare, ad esempio, comporta una riduzione della circonferenza vita (e quindi del rischio cardiovascolare) anche senza modificare peso e BMI.

NORMAL WEIGHT OBESES
Presenza di grasso viscerale in soggetti con la stessa circonferenza vita
Photo by Wikimedia Commons

Esistono infine alcuni soggetti, con un BMI normale, poco grasso sottocutaneo e persino una circonferenza vita entro la norma, che però a livello metabolico mostrano valori patologici: trigliceridi alti, colesterolo alto, insulino-resistenza, steatosi epatica, indici di infiammazione cronica e stress ossidativo.

Si tratta dei cosiddetti “NORMAL WEIGHT OBESES”, ovvero “obesi normopesi”, anche detti TOFI (Thin Outside Fat Inside). Quelli che nel linguaggio prosaico chiameremmo “falsi magri”.

Né la bilancia, né il metro, né il plicometro riescono a rivelare la presenza di grasso viscerale in questi soggetti, i quali hanno uno stile alimentare qualitativamente pessimo, che li ha portati ad accumulare grasso negli organi interni, anche se “quantitativamente” riescono (apparentemente) a mantenersi magri.

In questi soggetti, che sono molto più di quanti potremmo immaginare, l’unica strumentazione capace di rivelare la vera composizione corporea è la BIOIMPEDENZIOMETRIA.

COS’E’ LA BIA?
Referto bioimpedenziometrico

La BIA (ANALISI DELL’IMPEDENZA BIOELETTRICA) è una tecnica di valutazione corporea che si avvale di un macchinario elettrico e si basa sulla reazione fisica del nostro corpo al passaggio di una corrente a bassissima frequenza (da 5 a 300kHz).

Poiché l’acqua è un ottimo conduttore, nei distretti più ricchi d’acqua (organi interni, muscoli, ossa, cartilagine, rete arteriosa, spazio interstiziale) la corrente scorre più facilmente, mentre nei distretti più ricchi di grasso (e poveri di acqua), la corrente viene deviata. Tramite l’interpretazione della risposta del corpo al passaggio della corrente, il bioimpedenziometro riesce a stimare, in modo assai preciso, la presenza di MASSA GRASSA (sottocutanea e viscerale), MASSA MAGRA, MASSA MUSCOLARE, ACQUA INTERSTIZIALE (o EXTRA-CELLULARE) e ACQUA INTRACELLULARE.

La misurazione è semplice e poco invasiva: il soggetto deve rimanere sdraiato una decina di minuti, per far sì che i liquidi corporei si distribuiscano in modo omogeneo, vengono poi applicati degli elettrodi su un piede e una mano, dopo di che la misurazione avviene nell’arco di pochi secondi.

Naturalmente anche la BIA ha i suoi limiti di cui tener conto per far sì che la valutazione si avvicini il più possibile al vero. Poichè l’acqua è una componente che varia facilmente e frequentemente nel nostro corpo è importante prendere alcune precauzioni.

Nelle 24h precedenti alla misurazione, il soggetto:
>>> non deve praticare sport
>>> non deve bere alcol
>>> deve idratarsi in modo adeguato

Nelle 4 ore precedenti alla misurazione, il soggetto:
>>> non deve bere o mangiare nulla
>>> non deve sottoporsi a sforzo fisico

Nelle donne in età fertile, la BIA andrebbe ripetuta una volta al mese, sempre alla stessa distanza dal ciclo mestruale.

Se volete conoscere in modo accurato la composizione del vostro corpo, non vi resta che prenotare una visita. Vi aspetto!

Classificazione: 5 su 5.

Una opinione su "Quello che la bilancia non dice"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: